Con l’arrivo del tepore primaverile iniziamo ad alleggerire gli abiti e uscire all’aria aperta, ma è con l’estate, finalmente, che ci godiamo il sole, scoprendo gradualmente il corpo e mettendo così in mostra eventuali tatuaggi che abbiamo scelto di portare.
Nel nostro Paese ci sono circa 7 milioni di persone tatuate ( il 12,8% della popolazione – percentuale che sale al 13,2% se si considerano anche gli ex-tatuati). In tutta Europa si stima invece che siano oltre 60 milioni gli adulti che si sono sottoposti a questa pratica di body art.
I più diffusi sono i tatuaggi artistici, monocromatici o multicolori, più o meno estesi sul corpo, ma anche quelli estetici (il cosiddetto trucco permanente); non trascuriamo infine anche il tatuaggio con finalità medica, utilizzato per coprire condizioni patologiche della cute e restituire alla pelle un aspetto sano, oppure come complemento a interventi di chirurgia ricostruttiva – per esempio nelle ricostruzioni mammarie per definire o simulare il complesso dell’areola e del capezzolo.

Il gran numero di persone interessato dall’avere un tatuaggio implica la necessità non solo di regole, norme di sicurezza e monitoraggio, ma anche di consigli quotidiani e attenzioni specifiche per assicurarne un corretto mantenimento, senza effetti collaterali. Purtroppo, da recenti studi sulla popolazione emerge che oltre la metà delle persone tatuate ignora i possibili rischi per la salute che possono verificarsi nel tempo, e raramente si rivolge al medico per risolverli.

Forse non tutti lo sanno, ma i raggi UVA ed i raggi UVB, emessi dal sole e anche dalle lampade abbronzanti, possono avere un effetto negativo sui tatuaggi, e portarli a sbiadire e perdere definizione.

Cosa provoca la luce del sole ai tatuaggi?

Il sole offre molti benefici per la pelle e per tutto il corpo, ma non bisogna trascurare il fatto che un eccesso di esposizione al sole può essere rischioso : è il principale responsabile del cosiddetto fotoinvecchiamento, che determina rughe e macchie solari, e può avere effetti nocivi anche sui tatuaggi.
Infatti, la penetrazione dei raggi ultravioletti nella pelle e nel derma sottostante, arriva inevitabilmente fino ai pigmenti colorati di cui il tatuaggio è composto. Sia il calore che la luce possono innescare una serie di reazioni che hanno l’effetto di distruggere in parte i pigmenti, in maniera tale che l’inchiostro diventa meno luminoso e brillante, ed i contorni del disegno risultano più sfumati e privi di nitidezza.
Questo problema può manifestarsi soprattutto se la realizzazione del tatuaggio è recente. Dopo un tatuaggio  la pelle ha bisogno di tempo per tornare ad essere integra. Esponendo al sole un tatuaggio appena fatto, quindi, i raggi ultravioletti potrebbero penetrare nella cute con ancor più facilità e rovinare il disegno, oltre che causare danni a livello cutaneo, visto il processo di guarigione ancora in corso.

Senza dubbio esiste una resistenza differente da parte di pigmenti diversi: alcuni colori, per quanto appaiano più vividi al momento dell’applicazione, possono essere più facilmente cancellati o sbiaditi da una forte esposizione ai raggi UV. In particolare, si può dire che un tatuaggio nero ha una maggiore resistenza al sole rispetto a uno colorato, o comunque a pigmenti di tonalità differenti. Non è possibile stilare una classifica vera e propria, ma di norma uno dei pigmenti che più è aggredito dalla luce solare è il rosso, nelle sue varie tinte, e a seguire i colori pastello e quelli più tenui.
Questo però non deve indurre a rinunciare a un bel pigmento vivace solo per timore che si possa scolorire al sole: è possibile utilizzare tutti i colori che si desidera, purché ci si protegga adeguatamente applicando sulla zona interessata una crema solare ad alta protezione (SPF pari o superiore a 50+), ogni volta che ci si deve esporre al sole per un periodo di tempo prolungato.

E non è solo la tipologia di colore a influire sulla resistenza al sole del tatuaggio: la loro posizione sulle varie parti del corpo conta. Se l’area interessata è più esposta (per esempio spalle, braccia, mani o collo) l’effetto del sole sarà maggiore, mentre se l’area è più nascosta (come i glutei, o la coscia), allora il problema sarà meno evidente, ma in ogni caso da non sottovalutare.

Tatuaggi e sole: i consigli utili

Il primo consiglio, il più importante non solo per una questione estetica ma anche di benessere e salute della pelle, è quello di attendere che la pelle torni ad essere liscia e senza crosticine di colore prima di esporlo alla luce solare diretta. I tempi sono, in media, di un paio di settimane, ma aspettare un po’ di più potrebbe essere anche più prudente.

Durante questo periodo, bisogna seguire tutte le regole igieniche corrette e le indicazioni date dal tatuatore o dal proprio dermatologo:

  • applicare una crema apposita a cadenza regolare, con effetti rigeneranti, lenitivi.
  • mantenere la zona interessata sempre ben pulita: va lavata, sempre a intervalli regolari, usando acqua tiepida e un sapone neutro o naturale, privo di agenti chimici potenzialmente irritanti.
  • le crosticine che si formano non dovrebbero essere mai tolte con le unghie, per non compromettere la fissazione del colore: basta lasciare che cadano spontaneamente.
  • se in questa fase del processo di rigenerazione non si può evitare di esporsi al sole per qualsiasi motivo, è fortemente consigliato coprire il tatuaggio utilizzando preferibilmente della garza sterile di cotone, o un qualche mezzo analogo, così che possa essere protetto completamente.

Ultimata la guarigione, molte precauzioni possono essere abbandonate, tranne una:

  • l’utilizzo costante di una crema solare a protezione elevata sul tatuaggio, da applicare ogni 2 ore se si è all’aperto o si fa attività fisica. Per i motivi che abbiamo elencato in precedenza, fare in modo che il tattoo non sia esposto troppo ai raggi UV è un ottimo modo per garantirgli una vita lunga e una vivacità cromatica costante.

Tatuaggi e sole: gli errori da evitare

Altri consigli utili, questa volta relativi agli errori da non fare quando si vuole esporre un tatuaggio al sole, soprattutto nella stagione estiva, ed altre accortezze:

  • non dimenticare mai la crema solare. E’ il consiglio più importante.
    In generale, per la cura e la sicurezza della pelle tatuata e non, prima di prendere il sole è sempre consigliabile proteggere il tatuaggio con creme solari adeguate, ad alto grado di protezione, per la prevenzione di scottature, vescicole e altre irritazioni. Il tatuaggio, anche dopo anni dalla sua realizzazione, andrebbe sempre protetto utilizzando una crema con protezione solare molto alta (SPF 50+);
  • non affrettare i tempi per l’esposizione al sole, altrimenti l’effetto dei raggi UV sarà potenziato, e potrebbe risultare molto dannoso per il benessere della pelle e l’estetica del tattoo;
  • meglio evitare i bagni in mare o in piscina nei primi tempi. Il contatto con determinati agenti chimici come il sale e il cloro potrebbe contribuire anch’esso a sbiadire e rendere meno definito il tatuaggio, al pari dell’azione del sole. Andare al mare o in piscina subito dopo il tatuaggio è possibile, purchè si lavi via al più presto il residuo di acqua salata o clorata.
  • utilizzare una crema idratante specifica: sono disponibili in commercio creme formulate appositamente, che creano uno strato protettivo naturale e traspirante che fornisce il livello di idratazione necessario per aiutare la pelle a rigenerarsi dall’interno e a stabilizzare la naturale funzione di barriera cutanea. L’assenza di profumi, coloranti e conservanti ne garantisce la perfetta compatibilità con la pelle tatuata.

Un’ultima raccomandazione: attenzione ai tatuaggi estesi o realizzati con colori scuri.
Questo tipo di tattoo può nascondere alla vista macchie o nei che possono comparire nel corso degli anni, e rallentare così la diagnosi di malattie cutanee in alcuni casi potenzialmente letali, come il melanoma. Le persone che presentano tatuaggi estesi e scuri dovrebbero sottoporsi periodicamente a visite di controllo dal proprio dermatologo di fiducia, in modo da prevenire ogni rischio.

Dott.ssa Laura Piccini

Fonti:

bepanthenol.it
cheratosiattinica.it
epicentro.iss.it

Renzoni, A. Pirrera et al. “The tattooed population in Italy: a national survey on demography, characteristics and perception of health risks”. Ann Ist Super Sanità. Apr-Jun 2018;54(2):126-136. doi: 10.4415/ANN_18_02_08

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