La castrazione del gatto è un’operazione che porta a numerosi aspetti positivi:

  • Il vantaggio principale della castrazione è che elimina la possibilità di cucciolate indesiderate: non è sempre facile, infatti, gestire dei cuccioli o trovare famiglie che possano accoglierli. Una gatta può produrre fino a sei cuccioli, tre volte l’anno!
  • I gatti maschi sterilizzati sono meno aggressivi nei confronti degli altri gatti, riducendo significativamente il rischio di contrarre malattie trasmissibili con graffi e morsi. Ne sono esempi la leucemia felina (FeLV) e l’immunodeficienza felina (FIV), una malattia incurabile simile all’HIV nell’uomo che si diffonde dalla saliva, di solito dalle ferite da morso durante i combattimenti.
  • Per quanto riguarda le gatte, si riduce notevolmente il rischio di contrarre il cancro al seno e l’infezione dell’utero (chiamata piometra). 
  • I gatti sterilizzati (soprattutto maschi) riducono il loro bisogno di vagare e combattere, quindi hanno meno probabilità di sparire, essere investiti o farsi male.
  • In media, hanno un’aspettativa di vita più lunga rispetto ai gatti non castrati.

QUAL’E’ IL MOMENTO MIGLIORE?

È preferibile castrare il gattino durante la pubertà: tra i 6 e i 12 mesi di età. I gatti maschi tendono a raggiungere la maturità sessuale, e a cercare una compagna, tra i 7 e i 12 mesi. 

Dal momento in cui avverte l’impulso ad accoppiarsi, il gatto maschio manifesta chiaramente questa sua pulsione attraverso comportamenti caratteristici:

  • Marca il territorio con urina dall’odore pungente e sgradevole, sia in casa che fuori.
  • Tende a fuggire per cercare partner e a intraprendere lotte con altri maschi competitori.
  • Instabilità emotiva: miagolii costanti, aggressività, mancanza di appetito, atteggiamento malinconico e nervosismo. Questi sintomi si riscontrano anche nella gatta in calore.

IN COSA CONSISTE?

Quando si parla di castrazione ci si riferisce ad un intervento chirurgico in cui vengono rimossi gli organi o le ghiandole che producono gli ormoni sessuali, vale a dire i testicoli nei maschi e le ovaie nelle femmine. È una procedura standard che la maggior parte dei veterinari è in grado di svolgere ambulatorialmente. Rispetto all’intervento necessario per i maschi, la procedura per una gatta è più complessa e invasiva poiché occorre aprire la sua parete addominale in modo da poter rimuovere le ovaie. 

La castrazione è un intervento che si esegue in anestesia totale, quindi è necessario portare il micio dal veterinario a digiuno da 12 ore, lasciando comunque acqua fresca disponibile. Ovviamente la gatta non deve essere in calore, altrimenti c’è il rischio di avere un’emorragia post-operatoria. Dopo l’operazione il gatto rimarrà “stordito” dall’anestesia, per cui è bene lasciarlo in pace a dormire in un posto tranquillo. Già dal giorno successivo il pelosetto sarà di nuovo attivo e potrà mangiare regolarmente, ma per farlo uscire all’aperto sarà necessario aspettare un ulteriore giorno. Generalmente dopo circa 3 giorni è previsto un controllo dal veterinario per un’eventuale medicazione. Per quanto riguarda la gatta femmina, l’operazione prevede l’utilizzo di punti di sutura, per cui è consigliato l’utilizzo di un collare elisabettiano per evitare che la gatta lecchi la ferita. Vale comunque la pena di tenere sotto osservazione il micio in questa fase di convalescenza, in modo da informare prontamente il veterinario in caso si verifichino complicazioni.

E’ NECESSARIO CAMBIARE ALIMENTAZIONE?

Non dare per scontata la connessione tra la castrazione del gatto e la sua tendenza a ingrassare! L’eventuale aumento di peso è dovuto al calo del dispendio energetico del felino e alla sovralimentazione associata alla vita sedentaria. Non è necessario cambiare completamente le sue abitudini alimentari: inizialmente è possibile ridurre le porzioni e pesare regolarmente il tuo pelosetto; se non è sufficiente, può essere utile passare agli alimenti specifici per gatti sterilizzati, con un profilo nutrizionale adeguato alle diverse esigenze degli animali castrati. 

Infine, cerca di aumentare il suo livello di attività fisica dedicando più tempo al gioco o adottandone un altro affinché possano giocare insieme!

Dott.ssa Clarissa Falchi

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