Le piante, fiori, arbusti abbelliscono le nostre case e rendono l’ambiente più salubre per l’uomo e per gli animali, tuttavia, quando si progetta di adornare casa con piante, è bene conoscere quelle pericolose per i nostri amici a quattro zampe. L’ingestione o anche semplicemente il contatto con alcuni fiori ornamentali, piante da appartamento o arbusti da giardino può essere molto pericoloso e addirittura fatale. I nostri animali, soprattutto quando sono cuccioli, e quindi più vulnerabili, hanno il desiderio di scoprire il mondo e lo fanno assaggiandolo; foglie, piante, rametti possono sembrare, ai loro occhi, divertenti giochi da prendere in bocca e masticare. I gatti, poi, hanno la tendenza a cercare parti verdi (di solito erba) per liberarsi l’intestino.
Ecco, allora l’assoluta necessità di conoscere il pericolo di avere in casa, sul terrazzo o in giardino piante ornamentali potenzialmente pericolose per cani e gatti. Qui vediamo più da vicino le piante più comuni e facilmente presenti in parchi o giardini.
- Azalea (Rhododendron)
L’intera pianta è tossica. La tossina responsabile dei sintomi aumenta la permeabilità di membrana al sodio favorendo l’entrata dell’elettrolita nella cellula.
A livello miocardico mima l’effetto di intossicazione da digitale. I sintomi, che compaiono a circa 6 ore dall’ingestione sono:
- aumento della salivazione
- nausea
- vomito
- lacrimazione eccessiva
Trattamento – L’ingestione di queste piante richiede la decontaminazione con carbone (preceduto o meno da vomito o lavanda gastrica) e la somministrazione di protettori della mucosa. La presenza di possibili alterazioni del cuore e di sintomi neurologici richiede un’attenta sorveglianza della funzionalità di questi organi da parte del veterinario.
- Cactus (Lophophora)
L’intera pianta è tossica contenendo sostanze alcaloidi. I sintomi sono del tutto simili a quelli provocati da alcune sostanze allucinogene:
- ansia
- tremori
- euforia alternata a depressione
- vomito
- diarrea
- crampi addominali
Trattamento – Il trattamento è sintomatico non esistendo alcun antidoto.
Sarà fondamentale la somministrazione di carbone attivo e/o lavanda gastrica, rivolgendosi al pronto soccorso veterinario il prima possibile.
- Cycas (Cycas Revoluta)
I semi causano intossicazione nel cane, ma sembrano essere tossiche anche altre parti della pianta. I sintomi compaiono entro 12 ore dall’ingestione con:
- anoressia
- vomito
- dolore addominale
- tossicità al fegato (ittero, ascite, cirrosi)
- coagulopatia che causa epistassi, emottisi o sangue nelle feci
- alterazioni analisi del sangue di sodio, calcio, azoto, potassio, proteine ed enzimi epatici
Trattamento – la prognosi è, spesso, sfavorevole, non esiste trattamento specifico se non quello di supporto e sintomatico, ma è fondamentale la somministrazione di carbone attivo, lavanda gastrica il prima possibile e controllo della funzionalità epatica e renale.
- Oleandro (Nerium spp)
L’intera pianta e l’acqua del vaso sono tossici. Queste piante contengono dei glicosidi cardioattivi che causano rallentamento del battito cardiaco fino all’arresto. Sintomi comuni:
- dolore addominale
- salivazione molto abbondante
- nausea
- vomito
- irritazione locale delle membrane mucose
Trattamento – Il tratto gastroenterico andrebbe decontaminato attraverso induzione del vomito o la lavanda gastrica secondo necessità. A seguire la somministrazione di carbone attivo e/o di purganti.
- Stella di Natale (Euphorbia Spp.)
Le foglie, lo stelo e la linfa sono blandamente tossiche. Il lattice bianco che secerne è fortemente irritante, anche per l’uomo. Sono rare le intossicazioni di cani e gatti che, per lo più, rimangono asintomatici. Gli effetti principali dell’ingestione sono di tipo irritante:
- stomatite
- vomito
- ipersalivazione
- diarrea
- dolore addominale
Trattamento – Nel caso di grandi quantità di foglie assunte è certamente consigliata una lavanda gastrica o induzione del vomito. In alternativa non esiste trattamento specifico, per cui si procede a terapia sintomatica, fino a remissione dei sintomi.
Queste sono solo alcune piante velenose, ma ce ne sono davvero tante, a partire per esempio dalle bulbose, come il Tulipano, l’Iris, il Ciclamino, l’Amarillide, il Giglio. La loro ingestione dà spesso sintomi di natura gastroenterica (vomito, diarrea, crampi addominali, coliche).
Altre piante ornamentali tossiche diffuse, causa di sintomi per lo più gastroenterici, sono:
- l’Aloe, le cui foglie, contenenti un composto chiamato barbaloina, possono causare diarrea sanguinolenta e incremento dell’urina nel cane;
- il Bosso, spesso presente nei nostri giardini;
- l’Edera;
- l’Elleboro;
- il Ficus;
- il Glicine, i cui semi e i baccelli sono tossici;
- l’Ortensia, i cui boccioli, se ingeriti, possono dare problemi respiratori fino ad avere cianosi, convulsioni e coma.
I sintomi da intossicazione da piante velenose
I sintomi nei cani e nei gatti abbiamo visto che possono essere di vario genere e più o meno gravi, l’importante è agire tempestivamente! Per fare ciò è importante conoscerli. I sintomi che si riscontrano maggiormente sono:
- salivazione eccessiva;
- nausea e vomito;
- diarrea e crampi;
- tremori;
- dermatiti;
- difficoltà a respirare.
Se poi è il semplice contatto a creare fastidi, tipiche sono la congiuntivite o la gengivite provocate dallo strofinio sugli occhi o la masticazione di foglie e fiori.
Cosa fare?
Che siate vicino casa o meno, quando si sospetta una possibile intossicazione è necessario chiamare subito il medico veterinario. Alcuni sintomi sono lievi, altri meno e agire velocemente può fare la differenza fra la vita e la morte; inoltre, alcuni sintomi possono comparire anche a distanza di ore o giorni.
Il grado di malessere dell’animale dipende molto dalla quantità ingerita, masticata o toccata. In genere, gli effetti sono direttamente proporzionali. Ecco perché è importante intervenire subito se si sorprendono cane e gatto a giocare in modo inappropriato con la vegetazione di casa.
Un consiglio sempre utile è assolutamente evitare di:
- indurre il vomito: ciò potrebbe lesionare ulteriormente l’esofago o le vie aeree;
- somministrare liquidi che potrebbero amplificare gli effetti collaterali delle sostanze tossiche;
- somministrare medicinali.
In generale, per evitare spiacevoli inconvenienti, sarebbe consigliabile evitare di tenere in casa le piante sopra menzionate o, tutt’al più, di tenerle lontano dal cane e dal gatto e posizionarle in luoghi che siano difficilmente accessibili. La loro salute deve restare sempre al primo posto!
Dott.ssa Clarissa Falchi