La richiesta di gastroprotettori è costante durante l’anno.

In molti casi, sono prescritti dal medico, per sintomi e segni clinici che rivelano gastrite o reflusso gastroesofageo, oppure in concomitanza di terapie che alterano i naturali meccanismi di protezione dello stomaco.

In altrettanti casi la richiesta di gastroprotettori è spontanea.
Le motivazioni della richiesta sono riconducibili a due fattori:

  • sintomi a carico dello stomaco o dell’esofago, che ci spingono a cercare sollievo da reflusso, bruciore, dolore, senso di pienezza e gonfiore
  • assunzione di farmaci che si suppone provochino gastrite (terapie occasionali ad esempio con antibiotico o cortisone; FANS; terapie croniche con cardioaspirina).

Al di là della richiesta spontanea, può essere necessario proporre un gastroprotettore quando, per esempio, la persona dichiara una tosse insistente che non passa con nessun rimedio antitussivo..

Quali sono i farmaci gastroprotettori?

I farmaci gastroprotettori appartengono a due classi principali:

  1. inibitori di pompa protonica (PPI)
    Riducono la secrezione di acido cloridrico nello stomaco, rendendo il succo gastrico meno acido. Portano sicuramente un immediato sollievo, e permettono al muco protettivo di svolgere meglio l’azione barriera e riparatrice.
    Cicli brevi, di 7 o 14 giorni, sono disponibili anche su consiglio del farmacista (Pantoprazolo 20 mg); la massima parte dei farmaci inibitori di pompa, però, richiede la prescrizione medica.
    Questo perchè una prolungata limitazione della secrezione acida può alterare la capacità digestiva sotto diversi aspetti:
    un pH meno acido è più favorevole alla sopravvivenza di batteri ingeriti;
    attiva con minore efficacia gli enzimi digestivi;
    rompe con più difficoltà i legami dei nutrienti complessi.
    La somma di questi fattori induce non solo una minore capacità digestiva, ma anche un’alterazione dell’assorbimento di sostanze nutrienti, altre molecole e della flora batterica, strettamente condizionati dall’azione dello stomaco.
  2. protettori della mucosa gastrica
    Si tratta di composti che, in presenza dell’acidità dello stomaco, si trasformano in sostanze simili al muco di rivestimento della mucosa gastrica.
    La funzione è quella di rinforzare la barriera sia meccanica che chimica della mucina, responsabile della protezione delle cellule dello stomaco dal succo gastrico.
    Anche i protettori della mucosa possono indurre interazioni e effetti collaterali (es. stitichezza da sali di alluminio)

Abbiamo altri prodotti con azione simile a disposizione?

Esistono numerosi dispositivi medici e parafarmaci capaci di creare un rivestimento protettivo a livello di esofago e stomaco.
Le forme farmaceutiche sono gel pronti o compresse masticabili, a base di mucillaggini e polimeri naturali che, assorbendo acqua, formano un rivestimento simile al muco dello stomaco.
Spesso queste formulazioni contengono anche sali capaci di neutralizzare l’acidità che penetra nello strato di gel, e composti naturali lenitivi e rigeneranti della mucosa, come acido ialuronico e flavonoidi.
I vantaggi nel loro utilizzo sono

  • l’effetto immediato,
  • la possibilità di assumerli anche al bisogno e
  • l’assenza di interazioni, contrindicazioni o effetti collaterali.

Risultano quindi un approccio sicuro ed efficacie per tutti i disturbi gastrici legati non solo a condizioni cliniche o terapie gastrolesive, ma anche, e soprattutto, a quei sintomi passeggeri dovuti a
abitudini alimentari e stile di vita scorretti
periodi di stress psico-fisico,
gravidanza.

La scelta del miglior gastroprotettore, quindi, richiede sempre l’inquadramento della problematica che ne genera la richiesta.
Affidarsi a medico o farmacista è l’approccio più diretto, e spesso risolutivo, per ripristinare le funzioni dello stomaco, e migliorare così il benessere di tutto l’organismo.

Fonti:
https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/f/farmaci-gastroprotettori

Dott.ssa Laura Piccini

Hi, How Can We Help You?
× Come possiamo aiutarti?