Generalità

La malattia di Lyme, chiamata anche borreliosi, è una malattia cutanea degenerativa trasmessa dal morso di zecche infette da una spirocheta, la Borrelia burgdorferi.

La malattia di Lyme prende il nome dalla località in cui fu osservata la malattia per la prima volta, nel Connecticut, nel 1975.

È una zoonosi, cioè può colpire anche l’uomo punto da una zecca infetta, causando un forte disagio e anche gravi conseguenze.

I sintomi si manifestano poco alla volta e può interessare, oltre alla cute, anche il sistema nervoso, cardiaco e articolare dei cani; per questo è difficile da diagnosticare, se non attraverso un test di controllo. Per complicare ulteriormente le cose, non è raro che gli animali infettati inizino a mostrare segni di infezione solo dopo 4 settimane essere stati morsi da una zecca infetta. Questo si verifica perché i batteri rimangono spesso per un po’ di tempo nella pelle prima di penetrare nel corpo dell’animale e causare segni di una malattia sistemica.

Causa e trasmissione

La malattia di Lyme è causata da una spirocheta, chiamata Borrelia burgdorferi; questo batterio è patogeno per il cane e per altri animali, compreso l’uomo.

Questo batterio trova il suo serbatoio principale nei roditori selvatici. Le zecche diventano vettori del batterio e durante il pasto di sangue lo immettono nel circolo sanguigno del cane andando a depositarsi soprattutto a livello dei linfonodi e, da lì, in diversi organi.

In Italia, la malattia di Lyme è veicolata principalmente dalle zecche Ixodes ricinus, che trovano il loro habitat naturale principalmente nei boschi e negli ambienti rurali.

Colpisce anche i gatti?

Anche se la malattia di Lyme può colpire sia cani che gatti, i nostri amici felini sono più resistenti a quest’infezione e, di conseguenza, più capaci di combatterla. Ciò significa che i gatti colpiti mostrano raramente segni di malattia, a meno che non abbiano un sistema immunitario indebolito (ad esempio i gattini e i gatti anziani).

Sintomi

Nel cane la borreliosi è una malattia multi-sistemica che provoca una sintomatologia molto variabile a carico di pelle, articolazioni, sistema nervoso ed organi interni (cuore e, in misura minore, reni e fegato). Inoltre, è una malattia subdola e pericolosa perché ha un’incubazione piuttosto lunga, fino a 4-6 settimane, periodo in cui non mostra sintomi alcuni.

Di solito, la prima manifestazione è un rash cutaneo transitorio, che si sviluppa intorno alla sede del morso infettante. Riportato anche nell’uomo, questo segno è purtroppo difficile da rilevare nel cane.
Dopo un periodo d’incubazione piuttosto lungo possono comparire:

  • febbre alta (a volte, intermittente);
  • dolori muscolari;
  • zoppia (uno o più arti coinvolti, intermittente);
  • calo dell’appetito;
  • ingrossamento dei linfonodi periferici;
  • stanchezza;
  • malessere generalizzato.

Nel cane, i problemi muscolari e le infiammazioni delle articolazioni possono complicarsi in poliartrite, segno piuttosto tipico della malattia di Lyme.

Diagnosi

Prima di tutto bisogna sospettare la presenza del problema, in Italia le regioni più colpite sono la Liguria e il Trentino Alto Adige, ma non possiamo escludere nessuna zona. Il fatto di aver trovato zecche attaccate sul cane deve sempre far pensare alla possibilità di aver contratto una malattia da puntura, in particolare se intorno al punto del morso si manifesta una reazione infiammatoria.

Il veterinario ha la possibilità, attraverso esami ematici, di riscontrare sia gli anticorpi, che possono permanere in circolo anche diversi anni, che il batterio.

Trattamento

Il modo per trattare con successo la malattia di Lyme è individuarla il più presto possibile, il che può essere difficile dal momento che provoca sintomi vaghi e non specifici che variano in intensità da animale ad animale.

Durante la fase acuta, la terapia della borreliosi prevede la somministrazione di antibiotici per almeno tre settimane. Il veterinario può indicare, inoltre, trattamenti specifici (es. antinfiammatori non steroidei) per favorire la completa scomparsa dei sintomi.

Se identificata e trattata precocemente, l’esito è in generale molto buono e vi è una completa scomparsa della sintomatologia.

Come proteggere il proprio cane?

La prevenzione è sempre il trattamento più importante, basato su corrette profilassi antiparassitarie, da stabilire con il proprio veterinario:

  • le linee guida mondiali consigliano la vaccinazione solo per cani il cui rischio di esposizione è considerato alto, o dove la malattia è nota per essere endemica. Tuttavia, è necessario ricordare che tale forma di protezione non è assoluta sul territorio europeo, poiché esistono diverse specie e genotipi di Borrelia, il cui ruolo è ancora da definire;
  • trattamenti contro le zecche prima dell’inizio della stagione a rischio (febbraio-marzo) con prodotti topici dotati di attività repellente. Questo approccio dovrebbe essere ripetuto per tutto il periodo a rischio, indicativamente fino a settembre-novembre;
  • dopo avere frequentato zone rurali e boschive, occorre ispezionare il cane ed eventualmente rimuovere le zecche il prima possibile, facendo attenzione a non lasciare infisso l’apparato buccale nella cute dell’animale. Le zone del corpo preferite da questo parassita per effettuare il pasto di sangue sono inguine, ascelle, testa e torace.

Seguendo questi suggerimenti puoi evitare che la malattia di Lyme colpisca il tuo amico a quattro zampe e si diffonda, permettendovi di vivere un’estate spensierata!

Dott.ssa Clarissa Falchi

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