Il gioco non è un passatempo, per il bambino è un lavoro vero e proprio, è la sua attività principale, perché attraverso questo impara e quindi cresce.

Cosa significa giocare per il bambino? 

Secondo la psicologa Cristiana De Ranieri, il gioco ha una grande varietà di significati: – Divertimento 

– Esplorazione del mondo, avventura e scoperta di sé 

– Esercizio delle proprie capacità individuali (fisiche e mentali) 

– Occasione di apprendimento 

– Attività liberatoria di tensioni nervose, scarica di emozioni forti come paura, rabbia, ansia, gioia… 

– Abbandono momentaneo della realtà con le sue regole per entrare in un mondo di fantasia nel quale ogni desiderio si può realizzare.

Fin dalla nascita i giochi saranno importanti stimoli per la crescita e permetteranno di condividere tanti momenti insieme: dalla nanna alle prime esplorazioni, dai piccoli ai grandi passi, dai colori alle parole fino ad arrivare allo sviluppo dell’immaginazione.

L’esperienza del gioco aiuta il bambino ad avere fiducia nelle proprie capacità: diventa consapevole del proprio mondo interno ed esterno e incomincia ad accettare l’interazione tra queste due realtà.

Per i bambini il gioco è un’attività spontanea. Ci sono poi attività strutturate – come i giochi di società – che richiedono l’apprendimento di regole anche complesse. Il loro obiettivo è fare divertire il bambino sviluppandone le potenzialità e insegnandogli a stare con gli altri.

Il gioco strutturato consente al bambino di comprendere nuovi concetti e mette alla prova le sue capacità verbali, mnemoniche, tattili e cognitive. Fino ai 5 anni – e spesso anche oltre – il bambino è molto egocentrico. Giocando impara a rispettare il proprio turno, ad accettare le regole, a risolvere le divergenze, ad affrontare la rivalità e anche a saper perdere. In questa fase della crescita del bambino è importante il gioco con i genitori: è l’occasione per costruire legami di intimità con le persone più importanti della sua vita.

La scelta del gioco per bambini e neonati deve tenere conto delle abilità del bambino, che seguono le tappe dello sviluppo: a 2 anni è capace di immaginare oltre la realtà ed è già in grado di giocare con gli altri, a 3 osserva i colori in modo preciso e riconosce le differenze, a 4 inizia ad accettare le sconfitte e fa alleanze contro un avversario comune mentre a 5 sa elaborare una vera strategia.

E ora tutti a giocare!!!

                                                                                                Dr.ssa A. Sinigaglia

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