Le due malattie orali più comuni, ossia carie e malattia parodontale, sono patologie che colpiscono prevalentemente i siti interprossimali. Questo perché proprio nell’area interdentale si accumula la placca che risulta essere difficile da raggiungere con lo spazzolino. Quindi la pulizia interdentale, in aggiunta allo spazzolamento dei denti, rappresentano le basi di una buona igiene orale.

Lo scovolino nella prevenzione della malattia parodontale

La parodontite colpisce circa il 50% della popolazione adulta. Il principale fattore di rischio di questa patologia è l’accumulo di placca sotto forma di biofilm lungo e al di sotto il margine gengivale. La rimozione di tale biofilm è necessaria sia per prevenire lo sviluppo della malattia parodontale sia come parte del trattamento della parodontite, in modo da evitare la futura perdita di tessuto osseo. E’ stato dimostrato che il solo spazzolamento manuale riduce circa il 42% della placca, senza essere in grado di raggiungere le superfici interdentali. Di conseguenza è necessario l’utilizzo di uno strumento aggiuntivo per la pulizia interdentale come lo scovolino o il filo interdentale. La ricerca scientifica è a favore dell’impiego dello scovolino rispetto al filo interdentale in quanto gli effetti su placca e gengivite sono migliori. Inoltre indagini di gradimento hanno dimostrato come i pazienti stessi preferiscono utilizzare lo scovolino dal momento che risulta essere più efficiente e semplice da utilizzare. Non esiste però uno strumento adatto a tutti i pazienti e a tutti gli spazi interdentali, pertanto la scelta che si raccomanda allo specifico paziente deve essere basata sull’esperienza clinica e sulla conoscenza scientifica.

Lo scovolino

Lo scovolino è uno strumento manuale composto da filamenti proiettati radialmente da un’anima, che viene realizzato per la detersione delle superfici interdentali.

L’anima è la struttura centrale di supporto, di solito composta da un filo di metallo attorcigliato, a cui sono attaccati i filamenti. Un filamento si definisce come una singola setola, attaccata all’anima. La testina dello scovolino è la porzione che passa attraverso lo spazio interdentale e può essere fissa oppure rimovibile pur rimanendo fissa durante l’utilizzo. Lo scovolino può avere una forma conica o cilindrica; diversi studi clinici hanno dichiarato migliori quelli a forma cilindrica in quanto riducono notevolmente gli indici di placca e il sanguinamento a livello dei diti linguali.

Il manico, può essere sia corto che lungo, è la parte dello scovolino che sostiene l’anima.

Come usare lo scovolino

La maggior parte degli esperti consiglia di usare lo scovolino prima dello spazzolamento. Per ottenere un’adeguata igiene orale, è necessario scegliere la dimensione corretta dello scovolino in quanto una lieve resistenza avvertita al momento del suo inserimento suggerisce la giusta misura. A questo punto le istruzioni da seguire sono le seguenti:

1- Inserire lo scovolino nel punto in cui inizia lo spazio interdentale;

2- Inclinare la punta rispetto all’asse dei denti e spingere lo scovolino delicatamente con l’angolazione corretta fino al centro del dente;

3- Tenere il manico dello scovolino a 90° rispetto ai denti senza applicare un’ulteriore pressione;

4- Muovere lo scovolino con cautela per l’intera lunghezza avanti e indietro.

I professionisti del settore odontoiatrico consigliano la pulizia interdentale ogni giorno, idealmente la sera dopo aver mangiato.

Dott.ssa Caterina Mariotti

Farmacia Comunale Ponticelli

Bibliografia

-Interdental Cleaning on a Scientific Foundation, Anna Nilvèus Olofsson, DDS, Manager Odontology and Scientific Affairs, TePe.

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