Conoscere la malattia e i modi per prevenirla significa ottenere un grosso vantaggio nei suoi confronti.

È quindi importante affidarsi a fonti di informazione affidabili e corrette.

Ormai tutti sanno quanto è importante adottare stili di vita salutari per ridurre il rischio di sviluppare un cancro.

Prevenzione primaria

Con la prevenzione primaria si cerca di evitare l’insorgenza del tumore, per esempio attraverso interventi sugli stili di vita o sull’ambiente.

Si può agire aumentando le difese dell’organismo oppure selezionando e trattando le condizioni di rischio.

Di seguito il Codice europeo contro il cancro ovvero 12 regole raccolte, su iniziativa della Commissione Europea, per informare i cittadini sulle azioni che ciascuno può intraprendere nella propria vita per diminuire il rischio di sviluppare un tumore:

  • Non fumare: Smettere di fumare diminuisce il rischio di ammalarsi di cancro a qualsiasi età (ma prima si smette e meglio è).
  • Ridurre l’obesità: L’eccesso di grasso corporeo causa problemi di infiammazione cronica, altera il metabolismo ed altera alcuni fattori di crescita ed ormoni (idealmente andrebbe mantenuto un indice di massa corporea non superiore ai 25 Kg/ m2).
  • Praticare attività fisica: Una regolare e buona attività fisica mantiene in equilibrio il livello di zuccheri nel sangue, l’insulina e gli ormoni correlati, le infiammazioni e le funzioni immunitarie, tutti elementi che influenzano il rischio di cancro.
  • Seguire una dieta sana: per prevenire i tumori è importante mangiare in modo vario ed equilibrato, evitare l’aumento di peso, consumare regolarmente verdura, frutta, legumi e alimenti ricchi di fibra, evitando invece quelli ricchi di zuccheri e di grassi di origine animale. Inoltre limitare il consumo di carni rosse e prodotti lavorati a base di carne, nonché di sale e cibi salati.
  • Evitare l’alcool: questo infatti viene metabolizzato nel nostro corpo in sostanze cancerogene, danneggia le cellule epatiche e può aumentare i livelli di alcuni ormoni come gli estrogeni, che a loro volta possono aumentare il rischio di cancro al seno. È quindi importante limitare, o meglio ancora evitare del tutto, il consumo di bevande alcoliche.
  • Evitare un’eccessiva esposizione solare: non usare i lettini abbronzanti e utilizzare protezioni solari adeguate.
  • Ridurre l’esposizione a sostanza cancerogene: in tutti i paesi dell’Unione Europea è in vigore una legislazione che impone obblighi ai datori di lavoro e ai lavoratori per ridurre l’esposizione alle sostanze cancerogene nei luoghi di lavoro.
  • Allattamento al seno: l’allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre.
  • Ridurre la TOS (Terapia ormonale sostitutiva): la terapia ormonale sostitutiva (TOS) a base di ormoni femminili è un trattamento utilizzato soprattutto per alleviare i sintomi della menopausa. L’assunzione di questi ormoni aumenta il rischio di sviluppare cancro al seno, all’ovaio e all’endometrio, a seconda del tipo di TOS. È quindi importante effettuare la terapia nei casi strettamente necessari indicati dal medico, possibilmente per breve tempo e alle dosi minime necessarie per controllare i sintomi della menopausa.
  • Partecipare alle campagne di vaccinazione: quasi un quinto dei casi di tumore a livello mondiale è causato da agenti infettivi come virus e batteri (Papillomavirius umano). Il vaccino previene l’infezione da parte dei virus del papilloma responsabile della maggior parte dei tumori al collo dell’utero.
  • Partecipare ai programmi organizzati di screening per il cancro dell’intestino, del seno e del collo dell’utero.
  • Accertarsi di non essere esposto a concentrazioni naturalmente elevate di radon presenti in casa e fare in modo di ridurne i livelli.

Prevenzione secondaria

Con la prevenzione secondaria, di cui fanno parte gli screening, si mira a individuare la malattia quando è più facilmente curabile.

Nello stadio iniziale il cancro è normalmente circoscritto a una ristretta area dell’organismo e, il più delle volte, non dà sintomi.

In questa fase il tumore può spesso essere affrontato con maggiore efficacia e minori effetti collaterali con trattamenti chirurgici, farmacologici o di radioterapia e maggiori sono le probabilità di cura.

La maggior parte degli esami condotti nell’ambito di uno screening oncologico dà esito negativo poiché la maggior parte delle persone che vi si sottopongono sono sane.

Gli screening più utilizzati ad oggi sono:

Screening per il tumore del colon-retto: ricerca del sangue occulto nelle feci (ogni due anni fra i 50-69 anni)

Screening per il tumore del seno: mammografia (ogni due anni tra i 50-69 anni)

Screening per il tumore della cervice uterina (ogni tre anni tra i 25- 64 anni

Prevenzione terziaria

Si tratta della prevenzione delle recidive nelle persone a cui è stato diagnosticato e curato un cancro.

Dott.ssa Monica Marinari

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