Il ferro è un elemento indispensabile al nostro organismo.
La sua funzione principale riguarda la produzione di emoglobina, la proteina presente nei globuli rossi che permette il trasporto di ossigeno a tutti i tessuti, e della mioglobina, un’altra proteina deputata a fissare l’ossigeno all’interno dei muscoli.
Sostiene la termoregolazione fisiologica: bassi livelli di ferro sono associati infatti a sensazione di freddo.
Contribuisce alla normale funzione cognitiva, alla normale funzione del sistema immunitario e alla riduzione di stanchezza e affaticamento.

Fabbisogno giornaliero di ferro

La dose giornaliera raccomandata di ferro per un adulto è 14 mg circa. Questo fabbisogno giornaliero varia però a seconda di età, sesso e di condizioni particolari, come gravidanza e allattamento. In generale le donne necessitano di assumere quantitativi maggiori rispetto agli uomini.

Sintomi della carenza di ferro

La carenza di ferro porta come prima cosa ad anemia, cioè riduzione dei globuli rossi nel sangue e quindi la capacità di distribuire ossigeno ai tessuti. I primi sintomi di carenza di ferro sono quindi stanchezza, mancanza di energie, disturbi gastrointestinali, difficoltà di memoria e concentrazione, calo delle difese immunitarie e problemi di termoregolazione.

A chi consigliamo l’integrazione di ferro?

  • A chi segue una dieta vegetariana, vegana o comunque una dieta povera di carne o pesce.
  • A donne in gravidanza e allattamento.
  • A donne con ciclo mestruale abbondante
  • A chi pratica molto sport, soprattutto di resistenza
  • In caso di stanchezza e affaticamento
  • A chi usa antiacidi, o eccede nell’uso di lassativi o FANS
  • Per contrastare la caduta dei capelli
  • Per sostenere il sistema immunitario

Curiosità:

  • Molto spesso chi assume ferro sa che quest’ultimo può indurre stitichezza e irritazione del tubo digerente, ecco perchè spesso e volentieri lo troviamo in forma chelata come citrato o bisglicinato.
  • L’assorbimento di ferro avviene nell’intestino tenue, e migliora in presenza di Vitamina C o acido folico.
  • L’assunzione frequente di acido acetilsalicilico aumenta il fabbisogno di ferro.
  • L’assunzione di tè o caffè ne inibiscono l’assorbimento.
  • Il ferro introdotto con la dieta è trasportato nell’organismo dalla transferrina, ed accumulato nel fegato sotto forma di ferritina, una proteina di deposito. Quando una persona è carente di ferro il corpo utilizza le riserve in maniera automatica. Per controllare se c’è carenza di ferro quindi è necessario misurare sia il contenuto di ferro che quello di ferritina.

Cibi ricchi di ferro:

Negli alimenti, il ferro è presente in due forme:

  • ferro eme, più facilmente assimilabile, presente nelle carni:
    • fegato
    • manzo
    • prosciutto
    • bresaola
    • pesci: scorfano, occhiata, spigola, acciuga, sarda, tonno,  sgombro
    • molluschi
    • crostacei
  • legato a emoproteine
  • ferro non-eme, di origine vegetale presente in:
    • spinaci
    • cavoli di bruxelles
    • cacao
    • mandorle
    • fichi secchi
    • legumi secchi e fagioli freschi
  • in forma inorganica

La differenza è nel diverso meccanismo con cui viene assimilato; il ferro eme è assorbito da siti specifici presenti nella mucosa intestinale, e non è influenzato dalla presenza di altre sostanze; il ferro non-eme ha assorbimento variabile in base alla presenza di inibitori o promotori.

Dott.ssa Barbara Matteoli

Fonti:

– saperesalute.it
– humanitas.it
– issalute.it
– solgar professional desk reference

Informazioni per tutti:
www.takeironseriously.com


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