Pulci, pidocchi, zecche e zanzare, ma anche pappataci e mosche cavalline: i parassiti di cane e gatto sono diversi, ma quasi tutti fastidiosi e potenzialmente pericolosi. Si tratta di veri e propri veicoli di malattie e patologie anche molto gravi che possono compromettere la salute dei nostri animali. Saperli riconoscere, individuarne l’habitat e prevederne il comportamento è la strategia migliore per adottare le giuste contromisure e proteggere la salute dei nostri amici a quattro zampe.
Diamo quindi un’occhiata ai principali parassiti degli animali domestici, analizzandone le caratteristiche e i rischi di una possibile infestazione.

Partiamo dai parassiti del cane più noti: le pulci

Le pulci del cane e del gatto sono piccoli, quasi invisibili, insetti che possono infestare i cani e i gatti e depositarsi nella casa dove gli animali vivono, dando il via a un circolo vizioso di morsi e prurito.  Le pulci adulte vivono esclusivamente sul cane e sul gatto, mentre nell’ambiente dove vive l’animale si svolge il resto del loro ciclo, costituito dalle forme immature (uova, larve e pupe). In assenza di un animale da infestare, le pulci possono sopravvivere nell’ambiente, protette all’interno del bozzolo, fino a un anno.

Le pulci adulte sono attive soprattutto tra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno, ma possono resistere anche agli inverni più miti. Si tratta di parassiti molto difficili da vedere ad occhio nudo, quindi scoprire se è in corso un’infestazione da pulci sul gatto o sul cane non è sempre facile. Esistono tuttavia segnali da non trascurare. Tra i sintomi sospetti, si ricordano:

  • Puntini neri sul pelo
  • Prurito costante, prevalentemente concentrato nella zona della testa, del collo, delle orecchie e nella regione dorsale
  • Irrequietezza: il gatto o il cane si strofinano o scuotono la testa, si mordicchiano il pelo o si leccano insistentemente

Le pulci sono responsabili di alcune pericolose malattie nei cani e nei gatti, tra cui la dermatite allergica da pulci (chiamata “DAP”): in alcuni soggetti la sensibilizzazione verso i componenti anticoagulanti della saliva delle pulci provoca dermatiti così violente che il prurito porti i cani a provocarsi gravi lesioni da grattamento.

Procediamo con un altro dei parassiti del cane più diffusi: le zecche

Le zecche sono dei parassiti che svolgono gran parte del loro ciclo nell’ambiente e salgono sull’animale per compiere il pasto di sangue: si attaccano alla pelle attraverso il rostro e succhiando il sangue possono arrivare ad aumentare le proprie dimensioni fino a raggiungere il triplo della loro dimensione iniziale. Si tratta di parassiti che prediligono le temperature miti e gli ambienti umidi e ombreggiati, ma si possono trovare ovunque: sia fuori, tra le cataste di legna, che in casa, ad esempio dietro il battiscopa, tra le fessure dei muri o nelle cavità delle tapparelle. Sebbene il cane sia il suo ospite primario, può infestare anche altri mammiferi, uomo compreso.

Le zecche sui cani causano anche sintomi specifici, localizzati nella sede del morso. L’area è infatti interessata da un prurito intenso e costante, al quale può accompagnarsi un eritema circoscritto. È bene ricordare sempre come comportarsi quando si trova una zecca sul cane: mai strapparla direttamente (il rostro potrebbe rimanere infilzato nella cute creando problemi), ma bagnarla con dell’olio e dopo poco è possibile tirarla via dolcemente. Le zecche respirano attraverso la pelle e l’accortezza di bagnarle con l’olio facilita il distacco totale.

Questi parassiti possono trasmettere ai nostri amici a quattro zampe malattie ancor più gravi di quelle inoculate dalle pulci: la Babesiosi e la Ricketziosi, e anche gravi zoonosi all’uomo (come la Malattia di Lyme e la Febbre Q).

Le zanzare

Le zanzare hanno un corpo esile e allungato, che difficilmente supera i 10 mm. Le femmine sono dotate di un particolare apparato boccale, che permette di pungere l’ospite e prelevarne il sangue. Il periodo di attività principale è in primavera ed estate. Nel cane, le zanzare sono vettori dei vermi nematodi Dirofilaria, responsabili della Filariosi Cardiopolmonare, malattia molto pericolosa e potenzialmente letale. La Filariosi è una patologia caratterizzata dall’infestazione del cuore ed i vasi polmonari da parte di parassiti che da adulti diventano dei veri e propri “fili” lunghi fino a 30 cm.

I flebotomi

I flebotomi (o pappataci) sono piccoli insetti con grandi ali e, come le zanzare, si attivano esclusivamente col crepuscolo e solo le femmine sono ematofaghe. Trascorrono la giornata in spazi freschi, ombreggiati e ben aerati, come nelle fenditure dei muri, cantine, soffitte, tane e cucce, mentre nelle ore serali e notturne pungono indistintamente uomini e animali a sangue caldo.

Spesso è difficile individuarli: oltre ad agire al buio, i pappataci pungono silenziosamente, senza emettere sibili o ronzii che potrebbero preannunciarne l’arrivo, ecco da dove arriva il loro nome! Sono generalmente più attivi tra maggio e ottobre, anche se i cambiamenti climatici ne stanno estendendo l’habitat e la stagione di attività. I flebotomi possono trasmettere al cane diverse malattie, tra cui la leishmaniosi, particolarmente grave e difficile da curare.

Come proteggerci da tutti questi nemici?

Innanzitutto, è bene prestare attenzione all’ambiente in cui vive il nostro animale domestico, assicurandosi che sia pulito e sano. In caso di sospetta infestazione ambientale da forme immature delle pulci del cane (uova, larve e pupe) è consigliabile seguire alcuni accorgimenti:

  • Utilizzare spesso l’aspirapolvere per rimuovere il maggior numero possibile di forme immature nelle zone frequentate dall’animale (tappeto, divano)
  • Lavare regolarmente materassini e coperte utilizzate dall’animale
  • Falciare il prato, raccogliere e gettare le foglie e i rami tagliati
  • Controlli periodici: esaminare il cane e il gatto verificando la presenza di zecche o pulci.

Oltre a questi importanti accorgimenti, non sempre sufficienti soprattutto se il cane o il gatto stanno anche all’aperto, ci sono gli antiparassitari.

Gli antiparassitari presenti sul mercato si trovano in diverse formulazioni: collari, pipette, spray e compresse appetibili masticabili. Il dosaggio dei principi attivi varia in base al peso del cane o del gatto, ed alcuni prodotti necessitano della ricetta veterinaria. I collari forniscono una copertura di 8 o 12 mesi in quanto rilasciano gradualmente il principio attivo sul manto dell’animale, mentre le altre forme assicurano generalmente una protezione di 4 settimane.

Si tratta di prodotti che agiscono sia per la prevenzione che per il trattamento delle infestazioni da pulci e zecche; quindi, anche gli ospiti indesiderati eventualmente presenti vengono uccisi entro massimo 48 ore dal trattamento, e riducono indirettamente il rischio di trasmissione di malattie. Per quanto riguarda flebotomi e zanzare, gli antiparassitari hanno un’attività repellente (anti-puntura). Le pipette vengono applicate direttamente contro la cute scoperta, preferibilmente alla base della testa e tra le scapole, in due o quattro punti diversi, a seconda del peso corporeo. 
Avvertenze importanti: applicare su cute integra e non usare nei cuccioli di età inferiore a 7 settimane.

Dott.ssa Clarissa Falchi

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