La gastrite è un processo infiammatorio a carico della parete dello stomaco a decorso acuto o cronico
che può essere indotto da molti fattori, non per ultimo l’uso di farmaci. Solitamente la gastrite da
come sintomatologia bruciore allo stomaco associato non sempre a nausea, crampi e meteorismo.
In questo tipo di patologia e per gli organi che va a coinvolgere appare evidente l’influenza che può
avere l’alimentazione.
Ci sono infatti dei piccoli accorgimenti che possono essere utili per la gestione di sintomi e anche
nella prevenzione.

Spuntini

Il primo consiglio in caso di gastrite è quello di suddividere l’alimentazione in tanti piccoli pasti
anziché nei tradizionali tre pasti al giorno. Per una corretta alimentazione solitamente si suggerisce
di dividere la giornata in 5 pasti (3 pasti principali e 2 spuntini). In caso di gastrite questo
accorgimento può ulteriormente evolversi anche in 2 spuntini nell’intervallo tra due pasti principali.
I pasti ovviamente dovranno essere proporzionati alla frequenza di consumo.

Grassi

La dieta in caso di gastrite deve avere come principale obbiettivo quello di essere facilmente
digeribile. I grassi in questo non sono di supporto perché permangono più a lungo nello stomaco
richiedendo maggior lavoro per la loro digestione. Sono quindi da evitare alimenti come fritture,
dolci (specialmente se elaborati), grassi da condimento (come burro, margarina, salse molto
elaborate).
Alimenti grassi meno intuitivi da ridurre in caso di gastrite sono: i cibi conservati come le carni e il
pesce (solitamente aggiunti di grassi per mantenere la loro conservazione), i formaggi grassi
(specialmente quelli stagionati e fermentati).

Acidità gastrica

Alcuni alimenti sono da sconsigliare per la loro capacità di indurre un’eccessiva acidità gastrica. Il
caffè, ad esempio, che sia esso decaffeinato o meno, induce la produzione di acido assolutamente
sconsigliato in caso di gastrite. Anche il latte incide negativamente sulla quantità di acido prodotta
dal nostro organismo, è pertanto consigliabile ridurne il consumo anche se non sembra consigliabile
escluderlo del tutto dalla dieta.
Anche i cibi troppo salati sono da controllare, la loro quantità di sale infatti incide sull’acidità gastrica
aumentandola. Ciò a cui dobbiamo stare attenti in questo caso sono gli alimenti già salati al
momento dell’acquisto e sulla cui concentrazione di sale non siamo noi che interveniamo ma è già
stabilita dal loro metodo di conservazione e produzione (formaggi, insaccati, pasti pronti e
preconfezionati). Questi tipi di alimenti dovrebbero essere notevolmente ridotti.

Alimenti irritanti

All’interno di questa categoria troviamo ovviamente le spezie quali: peperoncino, pepe, curry.
Queste sostanze dovrebbero essere eliminate dalla dieta per la loro capacità di favorire l’irritazione
gastrica. Meno sospette ma comunque irritanti sono le sostanze molto calde e molto fredde, in caso
di gastrite infatti è consigliabile bere bevande a temperatura ambiente.
Anche il cioccolato rientra tra le sostanze che incentivano la produzione gastrica di acido e pertanto
anch’esso deve essere assunto in quantità assai ridotte.

Alimenti consigliati e consentiti

Pasta, riso, avena e cereali in genere, meglio se integrali sono ottimi in caso di gastrite per la loro più
rapida e semplice digeribilità. In alternativa possono essere consumate anche le patate ovviamente
preparate con metodi di cottura adeguati.
Il pane sarebbe meglio consumarlo tostato oppure ben cotto, e con poca mollica.
Frutta e verdura di stagione possono essere consumate in grandi quantità e con grande varietà. Se
possibile, anche in base al proprio gusto, tra le verdure sarebbe da preferire finocchi, carote,
zucchine e cavolfiore perché capaci di attenuare il dolore indotto dalla patologia.
L’olio extravergine di oliva è un ottimo alimento con grandi potenzialità ma che deve essere
consumato con moderazione, sempre a crudo e dosandolo con un cucchiaino per non eccedere (3-4 cucchiaini a pasto sono la quantità solitamente consigliata).
Tra le carni e il pesce la scelta deve cadere sulle carni magre e private di grasso e sul pesce fresco
(preferibilmente salmone e pesce azzurro per garantire la giusta quantità di acidi grassi essenziali).
Sarebbero infine da preferire formaggi magri e il grana padano per le sue qualità di formaggio senza
lattosio (perché viene “perso” nel processo di stagionatura), perché ricco di calcio e infine perché
contiene proteine ad alto valore biologico (così come il latte, ragione per cui non lo dobbiamo
escludere completamente) e le uova.

Dott.ssa Letizia Vitali

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