Cosa è la febbre?

La febbre è un meccanismo fisiologico di autodifesa dell’organismo contro l’attacco di virus e batteri. L’innalzamento della temperatura corporea inibisce la moltiplicazione dei microrganismi patogeni e rende più efficiente l’azione del sistema immunitario, comunque sia, la febbre viene interpretata come segnale di pericolo per la salute del bambino.

La febbre è un fenomeno estremamente frequente nei bambini, soprattutto nei mesi invernali. Dobbiamo ricordarci che la febbre non è una malattia ma il sintomo di possibili patologie diverse che vanno identificate e poi curate. Le cause che possono scatenare un attacco febbrile sono variabili: faringiti, tonsilliti, otiti, tracheiti ma anche raffreddore e virus influenzali e parainfluenzali, oppure malattie esantematiche come il morbillo, la varicella o la rosolia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica come temperatura “normale” quella che è compresa in un intervallo tra 36,5°C e 37,5°C. Un bambino ha la febbre quando la temperatura corporea supera i 37,5°C.

Come si manifesta la febbre?

La febbre si manifesta in 3 fasi: fase prodromica (ascesa), fase del fastigio (acme febbrile), fase di defervescenza.

1 – Fase prodromica: è il momento in cui il corpo inizia a produrre mediatori pro-infiammatori in risposta ad una infezione. I mediatori arrivano all’Ipotalamo (una parte specifica del nostro cervello che regola tra le tante funzioni anche la temperatura corporea) che stimola l’innalzamento della temperatura con relativi sintomi caratteristici: brividi, sensazione di freddo, tremore, malessere generale.

2 – Acme febbrile: in questa fase la febbre è conclamata e permane o in maniera costante o subendo qualche piccola oscillazione durante l’arco della giornata ( in linea generale aumenta nel tardo pomeriggio). Il bambino al tatto è caldo, la cute è arrossata, possono esserci dolori muscolari e/o mal di testa. Il bambino può apparire letargico o poco reattivo agli stimoli e avere poco appetito. Nel bambino spesso la febbre può associarsi a ingrossamento dei linfonodi: è un fenomeno normale e normalmente regredisce dopo qualche settimana. In alcuni bambini tra i 6 mesi e i 5 anni di vita le oscillazioni repentine della temperatura possono causare convulsioni: il bambino ha bruschi movimenti involontari soprattutto alle gambe oppure ha forte rigidità muscolare transitoria con perdita di conoscenza. Pur essendo una manifestazione allarmante, le convulsioni febbrili sono generalmente un fenomeno benigno che scompare con la crescita e non mette in pericolo il bambino. Resta comunque importante segnalare al pediatra sia il prolungarsi dell’ingrossamento dei linfonodi se dovesse superare le 4 settimane sia l’insorgenza delle convulsioni per poter eseguire accertamenti diagnostici in ogni specifico caso.

3 – Fase di defervescenza: il bambino ha caldo e suda. La febbre si riduce progressivamente fino a tornare alla temperatura normale.

Ricordate sempre che la febbre non è una malattia, ma un sintomo!


Dott.ssa A. Sinigaglia

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