Pelle secca e sensibile – Idratazione

Pelle secca e sensibile…parola d’ordine idratazione!!!

La nostra pelle è l’organo più sensibile situato tra l’organismo e l’ambiente esterno quotidianamente esposto ad aggressioni, sia fisiche (smog, caldo, freddo, vento) o chimiche (tensioattivi, sostanze irritanti) che ne compromettono l’equilibrio e la normale funzionalità.

Va quindi protetta con una corretta idratazione.

Il freddo abbassa le difese della pelle, alterando la pellicola idrolipidica, il film che regola l’idratazione e la flessibilità dello strato corneo, di cui è ricoperta. Se questa pellicola si indebolisce, la pelle si secca si arrossa e comincia a prudere, risultando ancora più sensibile alle aggressioni esterne.

Detersione

Fondamentale eseguire una corretta beauty routine, struccandosi in maniera corretta con un latte detergente nutriente o con acque micellari delicate, evitando prodotti schiumogeni troppo aggressivi e sgrassanti, che possono seccare ulteriormente la pelle.

Idratazione

Passiamo poi ad una corretta idratazione utilizzando prodotti con una texture più grassa e corposa che aiutano, con la loro composizione, a garantire la giusta idratazione ripristinando l’equilibrio idrolipidico, evitando arrossamenti e screpolature.

Scegliere con cura la crema più adatta:

La modalità occlusiva con prodotti quasi sempre molto grassi, per esempio a base di vaselina, che formano un film occlusivo sulla superficie dell’epidermide, consentendo di trattenere l’acqua nello strato corneo.

Per un’idratazione profonda applicare uno strato abbondante di prodotto, lasciare agire 5 minuti e rimuovere l’eccesso con una velina.

1 – La modalità emolliente, con formule a base di glicerina, di urea o di acido lattico, che forniscono alla pelle alcuni costituenti dell’idratazione naturale.

2 – La modalità fisiologica, con formule contenenti acidi grassi, steroli, ceramidi, con il loro apporto di lipidi simili a quelli dello strato superficiale dell’epidermide, per compensarne le carenze.

3 – L’acido ialuronico, per esempio, molecola di origine biotecnologica è in grado di portare acqua ai tessuti più in profondità regolandone contemporaneamente l’evaporazione.

Qualunque sia la sua natura, ad ogni pelle la sua crema, ma ricorda corri ai ripari, idrata.

Dott.ssa M. Moro

Sitografia

https://www.avene.it/

https://rilastil.com/it/

I Bambini e la febbre – Parte II

Tipi di febbre

In base alla temperatura corporea misurata si distinguono vari stadi febbrili:

1- Stato Sub-febbrile: valori fino 37,3°C

2- Febbricola: valori tra 37,4°C e 37,6°C

3- Febbre moderata: valori tra 37,7°C e 38,9°C

4- Febbre elevata: valori tra 39,0°C e 39,9°C

5- Iperpiressia: valori oltre 40°C

Come si misura la febbre?

Il modo più semplice per misurare la febbre nel bambino è quello di misurarla con un termometro elettronico sotto l’ascella. I termometri digitali sono affidabili ed è possibile avere il risultato della misurazione in 1-3 minuti. Il termometro va posizionato ben fermo e stabile nell’incavo dell’ascella a stretto contatto con la cute.

Nei bambini più grandi può essere impiegato anche il termometro auricolare ad infrarossi. Il termometro auricolare si presta bene anche per la misurazione nei bambini piccoli e/o molto irrequieti, ma la correttezza della rilevazione dipende dall’abilità di chi effettua la misurazione e dalla causa scatenante la febbre: se il bambino dovesse avere un otite la temperatura a livello dell’orecchio può essere maggiore rispetto a quella reale corporea per cui il valore non è attendibile.

La temperatura con il termometro a infrarossi timpanico si rileva inserendo l’apposito strumento nel canale auricolare: se rileva la temperatura oltre 38,2°C siamo in presenza di febbre.

In linea generale, per evitare errori, la temperatura andrebbe controllata a riposo, in ambiente confortevole e dopo 10-15 minuti dall’aver mangiato e/o bevuto cibi caldi o freddi.

Che cosa fare se il bambino ha la febbre?

1- Se il bambino manifesta febbre nei primi 6 mesi di vita consultare SEMPRE il pediatra

2- Tenete il bambino a casa, non necessariamente a letto, in ambiente comodo ma non troppo caldo

3- Non coprite troppo il bambino con indumenti o coperte pesanti: sono da preferire indumenti con fibre naturali (cotone) traspiranti in modo da disperdere il calore corporeo

4- Se il bambino è piccolo e spaventato perché non sta bene rassicuratelo e coccolatelo: lo farà sentire sicuramente meglio

5- Cercate di far bere al bambino molti liquidi zuccherati: acqua, succhi di frutta, minestrine, camomilla ecc. in modo da ridurre la possibile comparsa di acetone

6- Non forzate il bambino a mangiare se non se la sente: meglio proporre cibi leggeri, nutrienti e facilmente digeribili.

7- Se il bambino manifesta malessere generale somministrare il farmaco antipiretico (MAI usare l’acido acetilsalicilico – ASPIRINA, VIVIN C- nei bambini)

8- Se l’ambiente dove sta il bambino è riscaldato usare umidificatori per migliore la qualità dell’aria

9- Aerare la stanza senza far prendere freddo al bambino

Ricordate sempre che la febbre non è una malattia, ma un sintomo!

Dott.ssa A. Sinigaglia

Depurarsi per le feste

Considerando le festività che stanno per arrivare, tutti noi ci prepariamo a grandi pranzi o cene o…entrambi!!

Ecco alcuni consigli o alcuni rimedi naturali che possono venirci in contro per evitare di sentirci troppo gonfi o appesantiti.

Poche mosse per depurarsi

1- Bere molta acqua

2- Mangiare verdure, ricche di vitamine e fibre, favorisce l’eliminazione di scorie

3- Evitare cibi confezionati, alimenti fritti, insaccati, bevande che contengono zucchero o alimenti ricchi di sale

4- Fare attività fisica regolare

5- Non dimenticare di riposare

Concetto di depurativo

Le sostanze depurative sono quei prodotti in grado di supportare la capacità dell’organismo e di eliminare sostanze tossiche.

Molte sostanze estranee al nostro organismo riusciamo ad eliminarle grazie alla principale attività di detossificazione/trasformazione svolta dal fegato, queste sono poi eliminate attraverso i reni o l’intestino in base alle loro caratteristiche di solubilità. Quindi, l’idea di supportare l’attività di detossificazione epatica e renale appare molto sensata.

Principali piante ad azione depurativa

CARCIOFO: a scopo medicinale si utilizzano le foglie; è una pianta “amara”: quando le sostanze amare entrano in contatto con appositi recettori (recettori dell’amaro) presenti sulla lingua stimolano un aumento sia delle secrezioni digestive sia della motilita? intestinale quindi attivano la digestione. In caso di disturbi digestivi, quali digestione lenta, pesante, andrebbero assunti prima dei pasti, circa 15-30 minuti.

BARDANA: la bardana è una pianta depurativa, diuretica blanda, lassativa blanda.

CURCUMA: utilizzata fin dall’antichità per problemi digestivi perché stimolando la secrezione biliare favorisce la digestione dei grassi. A livello epatico esercita una azione protettiva contro tossine e radicali liberi.

CARDO MARIANO: utilizzato per sostenere le funzioni depurative dell’organismo grazie al suo componente principale, la silimarina dotata di tre attività diverse: stabilizza le membrane cellulari delle cellule epatiche rendendo piu? difficile l’assorbimento delle sostanze tossiche, ha attivita? protettiva nei confronti dei radicali liberi ed infine favorisce la rigenerazione delle cellule epatiche.

ALOE VERA: ha molte qualità, in primis quella depurativa, favorendo la funzionalità intestinale, depurando a fondo l’organismo, il fegato e la pelle. Se combiniamo l’assunzione del succo di aloe vera con una dieta leggera e ricca di vitamine, fibre e sali minerali, riusciremo in poco tempo a purificare il nostro corpo in modo davvero efficace.

Il nostro consiglio per depurarsi:

Le tisane! In inverno non sono utili soltanto per scaldarsi, ma hanno importanti proprietà depurative e disintossicanti e sono facilissime da preparare.

Si possono mixare le piante ad azione depurativa sopra citate fra loro e in aggiunta è possibile completare la loro azione con l’utilizzo di piante ad azione drenante come tarassaco e orthosiphon oppure vite rossa e rooibos con azione antiossidante!

Bisogna sentirsi bene dentro, per essere belli fuori!

Dott.ssa B. Matteoli

Sitografia:

http://www.conoscerelepiantemedicinali.it/

https://www.solgar.it/

I Bambini e la febbre – Parte I

Cosa è la febbre?

La febbre è un meccanismo fisiologico di autodifesa dell’organismo contro l’attacco di virus e batteri. L’innalzamento della temperatura corporea inibisce la moltiplicazione dei microrganismi patogeni e rende più efficiente l’azione del sistema immunitario, comunque sia, la febbre viene interpretata come segnale di pericolo per la salute del bambino.

La febbre è un fenomeno estremamente frequente nei bambini, soprattutto nei mesi invernali. Dobbiamo ricordarci che la febbre non è una malattia ma il sintomo di possibili patologie diverse che vanno identificate e poi curate. Le cause che possono scatenare un attacco febbrile sono variabili: faringiti, tonsilliti, otiti, tracheiti ma anche raffreddore e virus influenzali e parainfluenzali, oppure malattie esantematiche come il morbillo, la varicella o la rosolia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica come temperatura “normale” quella che è compresa in un intervallo tra 36,5°C e 37,5°C. Un bambino ha la febbre quando la temperatura corporea supera i 37,5°C.

Come si manifesta la febbre?

La febbre si manifesta in 3 fasi: fase prodromica (ascesa), fase del fastigio (acme febbrile), fase di defervescenza.

1 – Fase prodromica: è il momento in cui il corpo inizia a produrre mediatori pro-infiammatori in risposta ad una infezione. I mediatori arrivano all’Ipotalamo (una parte specifica del nostro cervello che regola tra le tante funzioni anche la temperatura corporea) che stimola l’innalzamento della temperatura con relativi sintomi caratteristici: brividi, sensazione di freddo, tremore, malessere generale.

2 – Acme febbrile: in questa fase la febbre è conclamata e permane o in maniera costante o subendo qualche piccola oscillazione durante l’arco della giornata ( in linea generale aumenta nel tardo pomeriggio). Il bambino al tatto è caldo, la cute è arrossata, possono esserci dolori muscolari e/o mal di testa. Il bambino può apparire letargico o poco reattivo agli stimoli e avere poco appetito. Nel bambino spesso la febbre può associarsi a ingrossamento dei linfonodi: è un fenomeno normale e normalmente regredisce dopo qualche settimana. In alcuni bambini tra i 6 mesi e i 5 anni di vita le oscillazioni repentine della temperatura possono causare convulsioni: il bambino ha bruschi movimenti involontari soprattutto alle gambe oppure ha forte rigidità muscolare transitoria con perdita di conoscenza. Pur essendo una manifestazione allarmante, le convulsioni febbrili sono generalmente un fenomeno benigno che scompare con la crescita e non mette in pericolo il bambino. Resta comunque importante segnalare al pediatra sia il prolungarsi dell’ingrossamento dei linfonodi se dovesse superare le 4 settimane sia l’insorgenza delle convulsioni per poter eseguire accertamenti diagnostici in ogni specifico caso.

3 – Fase di defervescenza: il bambino ha caldo e suda. La febbre si riduce progressivamente fino a tornare alla temperatura normale.

Ricordate sempre che la febbre non è una malattia, ma un sintomo!


Dott.ssa A. Sinigaglia

Mese della poltrona relax

NOVEMBRE: Mese della Poltrona Relax

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